La circolare n.263/2006 della Banca d’Italia, che disciplina le metodologie di gestione dei rischi da parte delle banche e gli indirizzi ed i criteri dell’attività di supervisione della Banca d’Italia stessa per assicurare la stabilità del sistema bancario, persegue il proprio obiettivo attraverso tre pilastri:
1. Requisiti Patrimoniali Minimi
2. Controllo Prudenziale
3. Disciplina di Mercato.
Primo Pilastro (Requisiti Patrimoniali Minimi)
Prevede un requisito patrimoniale minimo per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi), e, allo stesso tempo, permette l’uso di metodologie alternative per il calcolo dei rischi stessi.
Secondo Pilastro (Controllo Prudenziale)
Promuove la collaborazione tra banche e Autorità di Vigilanza Nazionali chiamate a dare un giudizio sull’adeguatezza del controllo dei rischi approntato da ciascuna banca. In particolare, viene introdotto un processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale, ICAAP, che richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno adeguato a far fronte ad ogni tipologia di rischio.
Terzo Pilastro (Disciplina di Mercato)
Introduce l’obbligo di informare il pubblico con apposite tabelle informative sulla propria adeguatezza patrimoniale, all’esposizione ai rischi ed alle caratteristiche generali dei sistemi di gestione, controllo e monitoraggio dei rischi stessi.